Ptosi palpebrale: cos'è e come curarla
Come curare la ptosi palpebrale
Esistono diverse opzioni per il trattamento delle palpebre cadenti, tra cui cure farmacologiche fino ad arrivare all’intervento chirurgico.
Cura della prosi nei bambini
Se un neonato o un bambino piccolo presenta una ptosi congenita, è consigliabile trattarla il prima possibile, in modo che non influisca sullo sviluppo della sua vista. Se il bambino ha sviluppato l'ambliopia (una vista più debole rispetto all'altro occhio) in conseguenza della ptosi a un occhio, anche questa patologia andrà trattata. In genere, questo comporta l'uso di un cerotto o di occhiali speciali per coprire l'occhio più forte, in modo da rinforzare l'occhio più debole.
Intervento chirurgico
Nel corso di un intervento chirurgico per il trattamento della ptosi, il chirurgo va ad intervenire sul muscolo che solleva la palpebra in anestesia locale. Durante l’intervento potrebbe essere inoltre necessario riattaccare il muscolo alla palpebra in caso di distacco.
Quant'è grave la ptosi?
Nella maggior parte dei casi, la ptosi è causata da un problema ai muscoli dell'occhio. Il muscolo che solleva la palpebra si indebolisce, si allunga o si stacca. Questo tipo di ptosi non è generalmente grave, anche se è sempre bene tenerla sotto controllo con visite periodiche. È una condizione che può influenzare la qualità della vista o causare tensione al collo, dato che bisogna inclinarsi all'indietro per riuscire a vedere da sotto alle palpebre.
In alcuni casi, la ptosi può essere sintomo di un problema più serio, come un tumore al cervello o un ictus, soprattutto quando si manifesta all’improvviso. In questi casi, è fondamentale contattare in modo tempestivo il proprio medico.